Rudy Project, un marchio che da trent’anni è sinonimo di sport vision, di innovazione continua cominciata con quei primi occhiali che Rodolfo Barbazza produsse e indossò nel 1985, frutto già allora di una precisa ricerca per soddisfare le esigenze degli sportivi.
Questo imprenditore trevigiano, prima rappresentante dei marchi Sidi e Marzocchi, è l’esempio di come il Veneto alla fine degli anni settanta fosse una fucina di talenti desiderosi di fare, di innovare, di eccellere. Nei suoi numerosi viaggi nel mondo per seguire le gare di motocross, di motociclismo e di automobilismo, fu testimone di come all’epoca gli sportivi non godessero per ciò che riguardava l’accessorio “occhiali” di un prodotto versatile, specifico e comodo per il proprio sport. Sciatori, velisti, ciclisti, si arrangiavano spesso con occhiali che mal si adattavano alle loro esigenze. Rudy coglie al volo l’opportunità e inizia, forte della vicinanza al distretto dell’ottica più importante al mondo, a disegnare (la sua passione da sempre) e a progettare i primi occhiali.
Ma non si limita a mandare le sue “invenzioni”, le porta sui campi gara, le fa provare, ascolta i consigli dei corridori, dei piloti, degli atleti. E poi torna in fabbrica a modificare, a migliorare, fino a rendere i suoi occhiali i più apprezzati da chi fa sport in tutto il mondo. I “testimonial” diventano lo strumento principale del suo marketing. Grandi nomi dello sport hanno indossato Rudy Project in questi trent’anni. Nessuna disciplina che necessiti di un occhiale da sole tecnico è stata esclusa. Nello sci con José Fernandes, Giorgio Di Centa e Stefania Belmondo, nel motociclismo Edi Orioli, Carlos Lavado e Johnny Cecotto. Alle Olimpiadi di Torino 2006 Rudy Project fa incetta di medaglie: 18 d’oro, 13 d’argento e 14 di bronzo. Il suo testimonial più significativo è Enrico Fabris, il più grande pattinatore italiano di sempre. Ma come dimenticare Josefa Idem , canoista, e il Team Desafio nell’America’s Cup?
Il ciclismo resta però lo sport principe nel quale Rudy ha sperimentato ogni tipo di occhiale, fino a quelli con la correzione ottica interna. I nomi non si contano più. Dal 1986 con Moreno Argentin, sono decine e decine i campioni delle due ruote, anche quelle grasse, che hanno messo e portano tuttora questi splendidi occhiali: Stephen Roche, Bernard Hinault, Francesco Moser, Abraham Olano, Miguel Indurain, Erik Zabel, Jan Ullrich, Dario Cioni, Damiano Cunego, Oscar Freire, Johan Museeuw, fino agli odierni Tony Martin, Ivan Basso, Vincenzo Nibali e Peter Sagan.
Sempre attenta all’evoluzione del mondo sportivo, la famiglia Barbazza, che oggi può contare anche sui figli di Rodolfo Barbazza, Cristiano e Simone, il triathlon ha fatto prepotentemente ingresso in Rudy Project. Chris McCormack, il nostro Daniel Fontana, qui sotto a sinistra, e la giovane Alessia Orla, in basso a destra, sono gli atleti che indossano occhiali e anche caschi Rudy Project, altro importante accessorio per la sicurezza di chi fa ciclismo e triathlon.
Nei negozi dell’Ottica Orla è possibile trovare un vastissimo assortimento dei modelli Rudy Project, soprattutto nei modelli montabili da vista, sia direttamente con le lenti esterne, sia con il clip interno universale che consente il suo montaggio su numerosi modelli. Il vantaggio di quest’ultimo è che è possibile intercambiare filtri di diverso colore senza il costo delle lenti da vista applicato su ognuno di essi.
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